LE NOSTRE PRODUZIONI
GENERAZIONI (c) 2016
Premio Città di Falconara Teatro
Anni Sessanta, quattro amiche ogni settimana giocano a carte e parlano in un salotto. Nella stanza accanto le figlie giocano alle signore. Quarantacinque anni dopo le bambine ormai adulte, nella stessa casa, continuano quel dialogo. Quasi due epoche allo specchio, due modi diversi di essere donne, alla ricerca di differenze e similitudini, nel tentativo di definire, oggi come ieri, la stessa identità femminile. Gli eventi che le tengono unite sono i più naturali e significativi dell’esistenza, la nascita e la morte. In una conversazione dal ritmo incalzante, tragico e comico al tempo stesso, le loro identità si confondono e si riflettono in quelle delle loro madri. Protagoniste di Generazioni Barbara Lotti, Enrica Fioravanti, Gianna Pianigiani, Romina Cerrone, Laura Salvadori, Stefania Bertini, Martina Paci, Sara Bagnoli, per uno spettacolo tutto al femminile, unica nota maschile il regista Nicola Pannocchi.
IL Caso di Alessandro e Maria 2018(C)
IL CASO DI ALESSANDRO E MARIA
Recensione di Andrea Mancini pubblicato su Associazione Nazionale Critici Teatro, Antea Teatro, Sogni in scena
“Il caso di Alessandro e Maria” è anche occasione per dire alcune cose sul Teatro canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, sebbene questo testo, andato in scena nella stagione 1982-83, ne rappresenti in qualche modo un eccezione.
Gaber oltre che come autore, vi compariva infatti come attore, e al suo fianco, anzi addirittura protagonista dello spettacolo, c’era una grandissima attrice, cioè Mariangela Melato, che in quegli anni aveva una contrastata liaison con lo stesso Gaber.
Proprio dell’arzigogolato rapporto tra uomo e donna parla appunto “il caso” che crediamo tuttora inedito, se si esclude la pubblicazione come programma di sala dello spettacolo, al Teatro Carcano di Milano nel 1982.
Il Teatro canzone era nato all’inizio del decennio precedente, anche grazie all’interessamento di un organizzatore mecenate come Paolo Grassi, che volle produrlo con il Piccolo di Milano, ma anche la sua grafica, la pulizia, la modernità con cui si presentava.
Non era la “Milano da bere”, che Gaber e Luporini avrebbero criticato, sia da fuori che da dentro. La loro sembrava essere l’ironica autocritica di due intellettuali: non a caso non piacevano a nessuno, ma piacciono ancora a tutti! Come diceva Roland Barthes (non a caso i due attori lo citano), non esiste un vero discorso d’avanguardia: appena fatta l’avanguardia diventa subito letteratura o altra robaccia del genere.
Per questo Gaber è citato da destra e da sinistra, anche se alla fine della fiera rimane assolutamente fuori dalle righe, un anarchico che si guarda intorno e critica, critica con tutti che non gli piacciono.
Anche “il caso di Alessandro e Maria” fa parte di questa poetica, stavolta sotto la lente di Gaber Luperini non c’è il singolo personaggio, o meglio la società di cui fa parte, ma la coppia, che scoppia e si riaccoppia, con attualità davvero sorprendente.
Questa del GatTeatro di Castelnuovo d’Elsa è stata dunque un’operazione importante, soprattutto perché ha coinvolto nella produzione anche una compagnia di eccezionale qualità come Porte Girevoli, del grande Claudio Cinelli, un uomo di teatro a tutto tondo, uno dei maggiori animatori di teatro di figura al mondo, che non ha mai disdegnato le regie liriche e un po’ più raramente la prosa. Gli attori in scena, che sostengono la parte di Gaber e della Melato, sono Nicola Pannocchi e Nicoletta Maria Loisi, mentre i musicisti sono Marco Magnani alla fisarmonica e Paolo Cerri alla chitarra acustica, che seguono una partitura originale.
Pannocchi sembra spesso recitare se stesso, è un Alessandro strafottente, che si lascia però prendere di mira dalle battute di Maria. Lei lo accusa di tutto e addirittura di impotenza, anche se è solo un impotenza a capire, soprattutto lei e le altre. Perché nella coppia aperta, come si diceva allora c’erano parecchie intrusioni, spesso snocciolate, con risultati sconfortanti, almeno per il partner. Maria, che come abbiamo detto è la vera protagonista dello spettacolo, è invece Nicoletta Maria Loisi, un attrice di grande talento e possibilità interpretative, che è riuscita a rendere credibile un personaggio molto difficile. Straordinario è ad esempio il suo incalzare Alessandro, mettendolo continuamente con le spalle al muro, o meglio alla spalliere di un certo numero di sedie, che costituiscono in maniera mirabile la scena del secondo atto.